Galleria Monitor
La Galleria Monitor di Pereto rappresenta un esperimento culturale unico: portare l'arte contemporanea internazionale nel cuore dell'Appennino abruzzese, all'interno di un palazzo storico che dialoga con il castello medievale del borgo.
La sede di Pereto della Galleria Monitor nasce nel 2019 come terzo capitolo di un progetto culturale internazionale iniziato nel 2003 a Roma dalla gallerista Paola Capata. Dopo quasi due decenni di attività nella capitale e l'esperienza newyorchese (2014-2015) e di Lisbona (dal 2017), la scelta di Pereto rappresenta una svolta coraggiosa: creare uno spazio d'arte contemporanea lontano dai circuiti urbani tradizionali.
Palazzo Maccafani, nel punto più alto del borgo medievale, accanto al castello, diventa così la casa di una galleria che ha fatto della ricerca artistica e della valorizzazione di talenti emergenti la sua cifra distintiva. La decisione di inaugurare Monitor Pereto nasce dalla volontà di offrire un approccio diverso all'arte, più intimo e contemplativo, dove il silenzio dei monti abruzzesi amplifica l'emozione estetica.
I progetti: da Straperetana alle mostre site-specific
Il progetto più significativo legato alla sede abruzzese è Straperetana, manifestazione estiva di arte contemporanea che dal 2017 trasforma l'intero borgo in una galleria a cielo aperto. Ogni edizione coinvolge circa 24 artisti che realizzano opere site-specific, dialogando con l'architettura medievale e il paesaggio montano. Fabio Giorgi Alberti, Matteo Fato e molti altri artisti della scuderia Monitor hanno creato installazioni che si integrano organicamente con le pietre antiche di Pereto.
La galleria ha mantenuto nel tempo la sua vocazione originaria legata alla videoarte - come suggerisce il nome Monitor - evolvendosi poi verso una programmazione eclettica che spazia dalla pittura alle installazioni, sempre con un occhio attento ai linguaggi contemporanei e agli artisti sottovalutati dal mercato.
Paola Capata ha costruito in oltre vent'anni una rete internazionale che porta a Pereto curatori, collezionisti e artisti da tutta Europa, creando un ponte inaspettato tra la contemporaneità globale e la tradizione millenaria di questo lembo d'Abruzzo. Un esperimento culturale che dimostra come l'arte possa trovare casa ovunque, trasformando anche il più piccolo borgo in un crocevia di creatività e bellezza.